WESTRAGS TRIP DIARY: westrags FW outfit in London

Post realizzato in collaborazione #AD   Westrags

I marchi con link sono SUPPLIED 

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#suppliedby Buongiorno ragazze! Passato bene il weekend? Come vi avevo anticipato in questo post, ecco il primo dei tre outfit che ho scelto per mostrarvi la collezione FW 11-12 in vendita su Westrags.com. Ho scelto un look total black con dettagli in rosso: una giacca in pelle con collo in ecopelliccia removibile di Guess, jeans e camicia Pepe Jeans e borsa e scarpe Westrags. Come abbiamo passato la nostra giornata (senza tacchi e con il giubbotto ben agganciato)? Abbiamo visitato un sacco di bellissimissimi posti, quartieri e musei che mi hanno lasciata senza fiato: Londra è proprio bella!! E a proposito della nostra sfortuna che ci accompagna dall’inizio del viaggio? Bè ieri notte ci ha fatto capolino nuovamente, e proprio bene bene (trovate la storia a fine post, che ridere!) ma poi ci ha sorriso: due giorni a Londra e abbiamo avuto la fortuna di vedere dal vivo Carlo e Camilla, di passaggio in macchina e scortati da una vera e propria squadra di forze dell’ordine (tornando alla foto pubblicata nel pomeriggio sulla mia pagina Facebook “Sììì, ma allora esistono davvero” :D). A domani con le foto dell’ultimo giorno a Londra e un nuovo outfit :)


Goodmorning sweeties :) Have you had a nice weekend? As I told you into this post here the first of the three outfit that I choose to show you guys Westrags FW 11-12 collection that you can find on Westrags.com. I choose a total black outfit with red details: a leather jacket with ecofur by Guess, jeans and shirt Pepe Jeans, bag and shoes by Westrags. How have we spent our day? We saw a lof of amazing places and museums: London is stunning for real! And we were also lucky! We had the honour to see Carlo and Camilla (yes, they are real guys!!). Tomorrow the pics of the last day in London and a new outfit! :)

Ps. La saga della nostra sfiga più nera continua! Vi racconto. Immaginatevi io e il mio fidanzato, ieri notte, immersi nel sonno più bello e beato, più REM che più non si può. Comincia a suonare un suono insistente e fortissimo sopra le nostre teste. Mi alzo di scatto a sedere sul letto. “E’ la sveglia!”, dice Giova. E io, con gli occhi già a mo’ di gufo: “No amore, è l’allarme antincendio”. Caaaaa**! Mi affaccio dalla porta seduta stante e in contemporanea si affaccia addormentato il nostro vicino di stanza. Mi guarda “Fire?”. “Fire!”. Una serie infinita di “Oh Gosh Oh gosh” lo accompagna all’interno. Scappo in camera infilo la camicia del mio fidanzato e ancora in mutande urlo a Giova di scappare mentre tutti si riversavano nel corridoio dell’hotel (hotel di 11 piani). Io ero già fuori in ciabatte, camicia e mutande, se non fosse stato per il mio fidanzato più lucido di me. Presi al volo un paio di shorts che indosso praticamente correndo, e infilati in borsa pc, telefono e reflex scappiamo nel corridoio in sieme agli altri ospiti diretti verso le uscite di emergenza. Il tutto sotto una sirena incessante, ovviamente. La ragazza di fronte a me piange. “Don’t cry babe, don’t cry, it’s ok”, dice il suo ragazzo. Lei si gira verso di me, come a vedere se davvero doveva preoccuparsi oppure no. Io non piango ma solo in quel momento mi accorgo di quanto le mie mani stessero tremando dalla paura. Il più velocemente possibile passiamo dalle porte frangi fuoco e scappiamo dalle scale antincendio. Sono le ore 5 del mattino, ancora è buio, ci sono circa 10 gradi e diamine, pure piove. E io? In camicia e shorts, ovviamente. Una folla immensa (un hotel 4 stelle, accanto al Tower Bridge e di 11 piani, potete solo immaginare quanta gente ci potesse essere) si comincia ad ammassare nei punti di ritrovo. E subito c’è quella vocina che ti dice “Cavolo, oggi è l’11 settembre, ti hanno ammassato fuori con almeno un migliaio di persone in mezzo alla notte e con l’allarme antincendio nelle orecchie”. Abbiamo aspettato circa 1 ora, in tale situazione per poi sentire le sirene spengersi: risultato? Un cretino (permettetemelo, scusate) a quanto pare aveva acceso una cavolo, cavolo, cavolo di sigaretta nella sua camera (O almeno così le voci di corridoio hanno detto). “Potete rientrare nelle vostre camere!”. In quel momento l’ansia si è (quasi) disciolta ed è entrata la ridarella. Almeno, in fase di rientro ci siamo fatti due risate (un po’amare) per sdrammatizzare: signore in bigodini, ragazze senza ciabatte trasportate dai fidanzati sulle spalle, signori vestiti ancor meglio che per una riunione (in mezzo alla notte, ecchecavolo!), i soliti figaccioni che, guarda caso hanno avuto il tempo di portarsi giù il trolley ma non la maglietta e poi io e Giova, che ci guardiamo e scoppiamo a ridere. “No, più sfigati di così, non si può essere!”.

OUTFIT:
TOTAL LOOK WESTRAGS.
Make up: Dior
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INFO:
PICS: by Giovanni Gambassi (Canon 550D with a 50 mm)
STYLING and TEXT: Irene Colzi 
LOCATION: London

 

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