Viaggi mentali #3
Come ho affrontato il burnout: la mia esperienza e come prevenirlo
Caro Diario,
A 37 anni ho scoperto una cosa nuova di me, insieme a molte cose che ho esplorato su di me nell’ultimo anno e mezzo, e ho la sensazione che la scoperta di sé stessi non finirà mai nella nostra vita. È una prospettiva bella, ma che mina le fondamenta delle proprie sicurezze.
Ho sentito parlare tanto di burnout ma pensavo che fosse un qualcosa che mai e poi mai potesse capitare a me: sempre piena di energie, stimoli, e di cose che desidero fare dal profondo del cuore.
E invece è successo. Cioè, non so se la parola giusta per definire ciò che mi è successo è burnout, ma sicuramente la sua definizione si avvicina a ciò che ho provato io alcuni mesi fa.
Cos’è il Burnout e Come Riconoscerlo
Oggi ho chiesto a ChatGPT (mi sento una super Boomer, ma da quando l’ho scoperto è praticamente diventata la mia fonte inesauribile e rapidissima di informazioni) e mi ha detto che:
“Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da stress prolungato, sovraccarico o la sensazione di essere sopraffatti. In genere, il burnout porta a sensazioni di stanchezza intensa, distacco emotivo e mancanza di motivazione.”
I sintomi sono la stanchezza cronica, difficoltà a dormire, mal di testa o problemi gastrointestinali, sensazione di essere sopraffatti, svuotati emotivamente, o disinteressati alle attività che prima risultavano gratificanti, diminuzione della produttività, difficoltà a concentrarsi, percezione che ciò che fai non abbia valore.
Ti è mai capitato di sentirti cosi?
Le Cause del Burnout: Non Solo Lavoro
Ok, a quel punto, grazie al mio amico AI, ho avuto la conferma che le cause (beh, alcune di esse immagino) non riguardino meramente il lavoro come invece forse molti pensano:
- Avere troppe cose da fare in troppo poco tempo è una causa principale.
- Sentirsi privi di potere decisionale su come svolgere il proprio lavoro o le proprie responsabilità.
- Non sapere cosa ci si aspetta da te o ricevere feedback contraddittori.
- Sentirsi isolati, senza il sostegno di colleghi, amici o familiari.
La Mia Esperienza con il Burnout: Come Sono Arrivata al Limite
La verità è che sono arrivata, un po’ di tempo fa, “PIENA”. E con piena intendo che ero satura in tutti i modi possibili. Provavo diversi dei sintomi che il mio amico AI mi ha elencato così bene. Ero arrivata così piena da procurarmi la nausea nel pensare a determinate cose, a determinati meccanismi. Ero arrivata così piena da ciò da procurarmi la nausea.
Così mi sono fermata, nel modo, seppur parziale, in cui per me era possibile fermare quei meccanismi che mi stavano (mi avevano) “riempita” fino a saturarmi.
Ci ho messo 8 giorni pieni per stare un po’ meglio, e ho scoperto che più si tira la corda, più il burnout (o la soglia di pienezza, come dico io) è alta, più ci vuole per stare meglio, per recuperare.
Come Prevenire e Affrontare il Burnout: Il Primo Passo è Ascoltarsi
Perché ti sto raccontando questo? Perché oggi, ricordandomi quei momenti, mi sono ascoltata. Nonostante avessi una lista infinita di cose da spuntare (forse fare continuamente liste di cose da spuntare non è d’aiuto e dovrei rivedere la mia strategia di organizzazione per infilare più cose possibili in una giornata), nonostante la giornata fosse già lunghissima, ho sentito di nuovo quella brutta sensazione e mi sono ascoltata.
Dopo X ore (non ti dico quante, per non triggerarti), ho “staccato” da ciò che mi stava di nuovo riempiendo troppo. Con sensi di colpa? Sì. Ma l’ho fatto.
E volevo raccontartelo perché sia il primo passo per riuscire ad ascoltarmi davvero di più.